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Ritocchi estetici: 3 cose da sapere sul filler

Punturine di filler per ritocchi estetici: mini guida per aiutarvi a capire e decidere

I ritocchi estetici in Italia raggiungo cifre record e non c’è crisi mondiale che scalfisce il primato di questo settore della chirurgia: 300 mila interventi di chirurgia estetica e 650 mila trattamenti non chirurgici tra cui le sedute di filler solo in Italia. Tra i dati mondiali raccolti dall’International Society of Aesthetic Plastic Surgery l’operazione più richiesta è l’aumento del seno (mastoplastica additiva), seguita dalla lipoaspirazione e dal ritocco alle palpebre. Le orami conosciutissime «punturine» di filler e botulino rientrano tra i trattamenti non chirurgici mini-invasivi, tuttavia, non vanno affrontate con troppa superficialità. È fondamentale informarsi e decidere ponderando bene pro e contro. Qui una veloce ma utile guida sulle 3 cose da sapere sul filler con acido ialuronico prima di prenotare una seduta.

Filler antirughe con acido ialuronico: come viene assimilato dall’organismo?

L’acido ialuronico è una sostanza naturale già presente nel nostro organismo e per questo assai tollerata dal corpo. È la sostanza più usata nelle sedute di filler per dare maggiore volume a labbra, zigomi e ridurre la profondità delle rughe. Fill significa infatti riempire perché quando l’acido ialuronico viene iniettato sotto forma di gel crea un effetto riempitivo gradevole perché un potente energetico cutaneo.

Filler a base di acido ialuronico: quanto dura l’effetto?

L’effetto del filler dura poco, massimo un mese, ma solo se si tratta di acido ialuronico nella sua versione pura e naturale. Una volta iniettato, le ialuronidasi della pelle lo scindono rapidamente e lo usano. Per evitare questo o meglio per allungare la sua durata ‘riempitiva’, le aziende produttrici hanno creato dei filler con sostanze agglutinanti che tengono unite le catene di acido ialuronico e rallentare l’azione della ialuronidasi. In questo caso l’effetto del trattamento può durare fino a 6/8 mesi. L’aggiunta di altre sostanze alle punturine ne allungano l’efficacia, ma aumentano le possibilità di reazioni soprattutto se presenti in dosi significative. Scontato da sottolineare, ma è premura del Centro Medico consigliare al paziente di preferire sempre prodotti riassorbibili, chiedere sempre precisazioni su cosa gli verrà iniettato e se il prodotto è conforme ai requisiti richiesti dalle direttive dell’Unione Europea.

Filler: quali sono i possibili problemi causati

Le percentuali di intolleranza e rigetto da filler a base di acido ialuronico sono basse. Quando si presentano il problema è dovuto alle sostanze collanti o agglutinanti presenti in una quantità che il corpo non tollera con il risultato che nella zona sottoposta al filler accorrono anticorpi e globuli bianchi che creano un ascesso voluminoso con una massa simile al pus. Si tratta di una vera e propria reazione allergica con infiammazione che si risolve con un incisione e/o con delle iniezioni di sostane e antibiotici che accelerano la ialuronidasi.
Purtroppo, nonostante i numerosi passi avanti nel settore di questi interventi di chirurgia estetica mini-invasivi, non è possibile verificare se si è allergici alle sostanze collanti o agglutinanti presenti nel filler.
Un secondo problema causato dal filler sono i granulomi causati o dall’uso di una stessa fiala a distanza di settimane e mesi o da una interferenza se la parte trattata presentava già una sostanza iniettata.

Filler riempitivi a base di acido ialuronico: consigli finali

  • I prodotti estetici hanno un costo e non esistono sconti e offerte.
  • Una fiala di filler aperta non deve essere conservata e se condivisa con altri pazienti, occorre estrema cura per evitare rischi di natura infettiva da una persona all’altra.
  • Informate il medico estetico della presenza di precedenti filler soprattutto se permanenti e iniettati anche molti anni prima. Una nuova sostanza, anche se naturale come l’acido ialuronico, mette in atto un processo di assorbimento che intacca anche la sostanza già presente creando dei granulomi e infezione.
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