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Reumatologia

Di che cosa si occupa il Reumatologo?

Il reumatologo è lo specialista che si occupa della diagnosi e della terapia delle patologie che interessano le articolazioni e le strutture anatomiche ad esse correlate: ossa, muscoli, tendini e guaine tendinee (tenosinoviali), legamenti, inserzioni tendinee o legamentose (entesi), borse e fasce; tuttavia le patologie di interesse reumatologico possono coinvolgere anche gli organi interni (ad esempio cuore, cervello, polmoni etc.), i vasi sanguigni ed i nervi.

In che cosa consiste una visita Reumatologica?

Il punto di partenza della visita reumatologica è rappresentato dalla ricostruzione della storia clinica del paziente, dei sintomi e segni clinici da lui avvertiti, e delle eventuali patologie concomitanti (anamnesi personale). Di particolare rilevanza è l’indagine delle informazioni cliniche relative ai suoi famigliari (anamnesi famigliare) in quanto la maggior parte delle patologie reumatologiche, essendo di natura auto-immune, tende a ricorrere più volte tra i membri della stessa famiglia o ad associarsi ad altre patologie autoimmuni (tiroiditi croniche autoimmuni, morbo celiaco, diabete mellito di tipo 1 etc). Quindi si procede all’esame fisico del paziente (esame obiettivo), con la valutazione delle condizioni generali del paziente e l’esecuzione dei specifiche manovre semeiologiche che aiutano a mettere in evidenza l’eventuale alterazione articolare presente.  Formulato il sospetto diagnostico, il passo successivo è rappresentato dalla prescrizione degli  esami di laboratorio (esami del sangue), a partire dai più comuni indici di infiammazione(formula leucocitaria, VES, PCR), per arrivare alla valutazione di aspetti più complessi, come quello dell’autoimmunità (pannello auto-anticorpale), che si sospettano essere alla base della patologia in atto. Laddove lo specialista lo ritenga opportuno, può inoltre ricorrere agli esami radiologici : radiografia, ecografia articolare e muscolo-tendinea, TC, RMN, scintigrafia ossea etc.

Quali sono le più frequenti patologie di competenza del Reumatologo?

La frequenza delle malattie reumatiche in Italia è stimata attorno al 10% della popolazione, ossia circa 5,5 milioni di persone. Tra le differenti patologia, le malattie reumatiche occupano il 2° posto in ordine di frequenza (12,3%) dopo le patologie dell’apparato respiratorio, e il 1° posto tra le malattie cronico-degenerative. Il dolore cronico è il sintomo cardine delle malattie reumatiche. Può essere di origine articolare, muscolare oppure osseo, associato o meno alla tumefazione delle articolazioni (artrite). L’artrite è una malattia infiammatoria caratterizzata da tumefazione, calore, arrossamento (nella gotta) e perdita della funzionalità articolare delle sedi colpite. Rispetto all’artrosi, l’artrite ha una evoluzione più rapida nel determinare il danno articolare, con conseguente distruzione (erosione) delle superfici ossee. Esempi di artrite sono lartrite reumatoide, lartrite psoriasica e le artriti microcristalline (gotta e condrocalcinosi). L’artrosi è la malattia degenerativa per eccellenza. Si caratterizza per la progressiva distruzione della cartilagine articolare e conseguente danno osseo, cui consegue neoformazione ossea (becchi osteofitosici). Si manifesta clinicamente con rigidità articolare di breve durata all’inizio del movimento e, pur essendo più “benigna” dell’artrite, non va dimenticato che è altrettanto invalidante quando colpisce le grandi articolazioni degli arti inferiori quali ginocchia ed anche, richiedendo, nei casi estremi, l’intervento chirurgico per l’applicazione di protesi. Altra patologia estremamente diffusa d’interesse reumatologica è l’osteoporosi, ovvero il progressivo indebolimento delle ossa legato ad una riduzione della massa ossea e da una alterazione della micro-architettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità ossea e del rischio di frattura, che si riscontra frequentemente nelle donne in post-menopausa e che, se trascurata, può avere importanti ripercussioni sullo stato di salute generale.

Quando è opportuno rivolgersi al reumatologo?

  • Quando si soffre di un dolore acuto a carico di una o più articolazioni con tumefazione (gonfiore) ed eventuale arrossamento della cute sovrastante e riduzione del movimento;
  • Quando si soffre di dolori cronici che interessano una o più articolazioni che migliorano col movimento e peggiorano al risveglio;
  • Quando si soffre di dolori diffusi a tutto il corpo;
  • Quando ci si accorge di avere le dita bianche con il freddo (Fenomeno di Raynaud)
  • Quando si hanno bocca e occhi asciutti;
  • Quando all’improvviso non ci si riesce più ad alzare dal letto al mattino o dalle sedie comode e non si riescono ad alzare le braccia per intenso dolore;
  • Quando si siano subite fratture di femore, polso o vertebrali per cadute o si è andati in menopausa precoce o ancora se la madre ha una storia di frattura di femore o vertebrali.

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