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La “famigerata” Gastroenterite

Capita frequentemente, soprattutto ai bambini più piccoli in età di asilo e spesso al ritorno dalle vacanze, che si verifichino piccole epidemie di diarrea accompagnata o meno da vomito e quasi sempre da febbre.

La parola gastroenterite comincia a serpeggiare tra le mamme, atterrite dal fatto che il loro bimbo, che fino a poche ore prima era esuberante, vivace e attivo, in poco tempo si trasforma in un malatino che vomita per tutta la casa, sporca numerosissimi pannolini ed è in preda alla febbre che può raggiungere anche valori elevati.

La parola gastroenterite andrebbe meglio scritta gastro-enterite a separare il sintomo del vomito, di pertinenza del tratto digerente alto (gastro=stomaco), dal sintomo della diarrea che proviene dal tratto digerente basso (entero=intestino). I due segni possono stare insieme ma anche essere isolati.

La febbre è di solito presente poiché, in normali condizioni d’igiene, questa patologia è quasi sempre dovuta ai virus.

Abbiamo fatto una serie di domande su questa problematica molto sentita al Pediatra che lavora al Centro Medico I Mulini; ed ecco le sue risposte:stop-alla-gastro-enterite

Perché la gastro-enterite colpisce soprattutto i bambini più piccoli? 

L’asilo e la scuola materna, oltre che essere un ottimo ambiente di socializzazione e di apprendimento, sono il terreno d’incubazione ideale per i virus che si diffondono facilmente nella popolazione di bambini piccoli, di per sé tutti ancora poco dotati di difese immunitarie. La facilità dei contatti tra i bimbi tramite mani, saliva, giocattoli oltre agli spazi ridotti dei locali, aumentano la contagiosità.

Come inizia la gastro-enterite?

Il vomito è generalmente il primo sintomo e può rimanere l’unico. Il bambino presenta inoltre dolori addominali (spesso si pensa all’appendicite) ma presto, a chiarire il quadro, si aggiungono le scariche di diarrea e la febbre.

Che cosa possono fare i genitori per il vomito?

I genitori sono sempre il primo Pronto Soccorso dei loro figli ma, nel caso del vomito, possono fare ben poco con le medicine. I farmaci contro il vomito sono ormai vietati nei bambini se non in patologie particolarmente gravi e sotto stretto controllo medico.

Siccome i vomiti ripetuti impediscono la normale alimentazione e fanno diminuire la glicemia, l’unico rimedio a portata di mano è la somministrazione di bevande zuccherate. Queste, sotto forma di semplice acqua fresca zuccherata ma anche Coca Cola, aranciata, gassosa, devono però essere somministrate fresche e con lentezza, a piccoli sorsi ogni due-tre minuti, per evitare di sovraccaricare lo stomaco, da 20-30 minuti dopo l’ultima crisi di vomito. La quantità approssimativa è di 20-25 ml di liquido zuccherato per ogni chilo di peso del bimbo da somministrare in due-tre ore. Per dosare con maggiore precisione e facilitare la somministrazione ci si può servire dello stantuffo di una siringa per aspirare i liquidi e introdurli, lentamente e con pazienza, nella bocca del bambino.

Se i vomiti proseguono, è inevitabile che nel corpo del bambino aumenti l’Acetone. Si sente nella bocca l’odore caratteristico dell’acido, ma la sua quantità può essere anche controllata con un semplice esame delle urine tramite le strisce per acetonuria che si possono comprare liberamente in Farmacia. Soprattutto in questo caso il rimedio casalingo consiste nel dare le bevande zuccherate come già detto, per evitare che il calo della glicemia faccia aumentare l’Acetone.

Che cosa possono fare i genitori per la diarrea?

Le scariche di diarrea, che possono essere o no precedute dai vomiti, generalmente si manifestano in un secondo tempo. In questo caso il compito dei genitori è molto più facile perché si trovano in Farmacia, acquistabili senza ricetta, molte “Soluzioni Reidratanti” da usare in caso di scariche diarroiche liquide e ripetute. Queste sono fondamentalmente di due tipi: liquide, già pronte per l’uso, oppure sotto forma di bustine da diluire nella giusta quantità di acqua.

Alcuni consigli per l’uso delle soluzioni reidratanti:

  • In caso di diarrea iniziarne l’uso quanto prima. Anche se non fossero necessarie non ci può essere nessun tipo di pericolo. Se ci sono anche vomiti vanno somministrate al posto dei liquidi zuccherati e con le stesse modalità.
  • Il loro sapore di solito non è eccellente per cui, almeno inizialmente, il bambino dovrà essere imboccato con molta pazienza.
  • Un buon metodo per dosare le quantità con maggiore precisione e facilitarne la somministrazione è servirsi dello stantuffo di una siringa per aspirare i liquidi e introdurli, lentamente e a piccole dosi ripetute ogni tre-cinque minuti, nella bocca del bambino.
  • Non si può “migliorarne il sapore” con aggiunte varie altrimenti la soluzione non è più efficace.
  • E’ preferibile tenere i brick o le soluzioni ricostituite in frigo perché fresche sono più gradevoli.
  • La dosi medie, 50-100 ml al giorno per ogni chilo di peso del bambino, possono essere molto variabili secondo l’accettazione e la gravità delle scariche. In ogni caso i liquidi dati in eccesso sono eliminati con le urine.
  • Le bustine sono particolarmente pratiche da portare con sé durante i viaggi e le vacanze.

Che cosa possono fare i genitori per la febbre?

Ovviamente somministrare i farmaci antifebbrili, cioè Paracetamolo oppure Ibuprofene. Bisogna però ricordare che questi preparati hanno diversi tempi d’azione per cui, nella formulazione in sciroppo, il Paracetamolo può essere ripetuto ogni 4-5 ore mentre l’Ibuprofene solo ogni 8 ore.

In ogni caso gli sciroppi sono sempre meglio dosabili in rapporto al peso corporeo per cui, in occasione dei vari controlli di crescita, il pediatra dovrebbe sempre prescrivere le dosi corrette dei due preparati aggiornate in base al peso attuale del bambino. Usando lo sciroppo è sempre utile la tecnica di utilizzare il pistone di una siringa sia per misurarne con precisione la dose sia per somministrarla, lentamente e con pazienza, in bocca al bambino. Le supposte andrebbero utilizzate solo in caso di vomito senza diarrea e dopo prescrizione da parte del pediatra.

Quando preoccuparsi e informare il pediatra?

Non è molto importante il valore della febbre che, in alcuni casi, può anche essere vantaggiosa nel combattere virus e batteri, ma è fondamentale annotare la frequenza e la durata dei vomiti e delle scariche di diarrea, valutare lo stato di benessere del bimbo, la possibilità o meno di alimentarlo nonostante il vomito e controllare l’eventuale perdita di peso. Tutti questi elementi sono fondamentali per valutare la possibile disidratazione che è il vero pericolo delle gastro-enteriti. I sintomi vanno riferiti almeno telefonicamente al pediatra che deciderà quando visitare il piccolo paziente.

In caso di forti fitte addominali è importante non dare sedativi del dolore se il bambino non è stato visitato da uno specialista.

I Fermenti Lattici.

I fermenti lattici possono essere usati liberamente fin dai primi sintomi ma è bene ricordare che, non essendo farmaci, agiscono unicamente nel creare le condizioni favorevoli per il ripristino della normale flora batterica intestinale. Per questo motivo la somministrazione deve essere proseguita per almeno 8-10 giorni consecutivi anche perché spesso le feci, pur essendo diminuite le scariche, impiegano vari giorni a riprendere l’aspetto normale. Attenzione alle regole di conservazione dei fermenti che, secondo i preparati, vanno custoditi in frigo.

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