L’obesità è un problema di salute pubblica globale, mondiale. Ormai da tempo nei paesi industrializzati è allarme rosso per numero di persone in sovrappeso/obese e per le gravi complicanze correlate all’obesità, in particolare il diabete e le malattie cardiovascolari. Inoltre negli ultimi anni l’obesità è diventato un vero problema di salute pubblica anche nei paesi poveri non industrializzati, a causa dell’urbanizzazione e della globalizzazione. Attualmente nel mondo circa 43 milioni di bambini sotto i 5 anni di eta’ sono in sovrappeso.
In Europa, è in sovrappeso un bambino su cinque sotto i 5 anni di età ed uno su tre nella fascia compresa fra 6 e 9 anni. In Italia, in base agli ultimi dati ISTAT, la prevalenza del sovrappeso/obesità nella fascia di età compresa tra 6 e 17 anni, è del 26,5%.
L’obesità é causata dall’interazione fra fattori genetici ed ambientali, quali le errate abitudini alimentari, la scarsa educazione alimentare e la ridotta attività fisica.
Numerosi studi hanno dimostrato che circa il 30% dei bambini obesi hanno almeno un genitore obeso, ma anche che essere obesi nell’infanzia è un indice sempre più importante di predizione di obesità in età adulta indipendentemente dal fatto che i genitori siano obesi. L’obesità nei bambini è il risultato di un bilancio energetico positivo protratto nel tempo, cioè si introducono per molto tempo più calorie di quante se ne consumano, ma questo non vuol dire sempre che un bambino diventa obeso solo perché mangia troppo, infatti capita più frequentemente che “mangi male” preferendo per esempio cibi molto calorici, ricchi di zuccheri e grassi, e/o bevande dolci. Un’iperalimentazione nei primi due anni di vita inoltre causa non solo un aumento di volume delle cellule adipose, ma anche un aumento del loro numero e pertanto, da adulti, si avrà una maggiore predisposizione all’obesità ed una difficoltà a perdere peso o a mantenerlo nei limiti, perché sarà possibile ridurre le dimensioni delle cellule adipose, ma non il numero.
Il problema del sovrappeso/obesità nell’infanzia ha un’enorme importanza a causa delle complicanze correlate al peso in eccesso: essere obesi da bambini aumenta il rischio di essere obesi da adulti e consente l’instaurarsi dei problemi metabolici legati all’obesità. Oltre il 60% dei bambini obesi presentano una resistenza insulinica, che inoltre peggiora con la pubertà e che è il primo evento metabolico che sta alla base del rischio cardiovascolare (ipertensione, infarto ed ictus in età giovane adulta con riduzione della vita media del paziente obeso).
Nei bambini obesi è anche possibile riscontrare alterazione di alcune funzioni endocrine. Spesso per esempio, si ritrovano alterazioni della funzionalità tiroidea (modesto aumento di TSH ed fT4) che però rappresentano una conseguenza e non una causa dell’obesità.
Il sovrappeso e l’obesità inoltre sono fattori di rischio significativi per lo sviluppo di steatosi epatica non alcoolica, una condizione del fegato simile a quella dei grandi bevitori di alcool e che analogamente porta allo sviluppo di tumori del fegato in età adulta. Un bambino su 4 che si rivolgono a centri per l’obesità mostrano un aumento delle concentrazioni delle transaminasi ALT, che sono appunto tra gli indici di funzionalità epatica.
Esistono inoltre tanti altri problemi e rischi immediati legati al sovrappeso/obesità nell’infanzia ed adolescenza quali i problemi dermatologici (striae, foruncolosi, intertrigini, acantosis), ortopedici (ginocchio valgo), del ciclo mestruale, del sonno (apnee ostruttive) ed in particolare quelli psico-relazionali. L’obesità infantile infatti comporta spesso una diminuzione dell’autostima, che si riflette sul rendimento scolastico e rende difficile l’integrazione scolastica o porta al bullismo. I problemi psico-relazionali e la ridotta tolleranza all’esercizio fisico legati al sovrappeso/obesità inoltre possono interferire con la pratica di un’attività sportiva regolare aggravando ulteriormente lo stato di obesità per la ridotta/mancata attività motoria.
L’obesità infantile dunque va considerata una vera e propria malattia in quanto può compromettere la salute psico-fisica e lo stato generale di benessere e ridurre la vita media. Per tale motivo è necessario prevenire l’obesità, cercare di far dimagrire i bambini obesi correggendo lo stile di vita e curare le complicanze purtroppo già instaurate.
Prima di tutto dunque è importante prevenire sovrappeso ed obesità promuovendo un corretto stile di vita fin dalla gravidanza e nei primi anni di vita del bambino. Ecco i consigli del Pediatra:
- allattare il neonato al seno sino a 6 mesi di vita;
- seguire l’alimentazione consigliata dal Pediatra per non eccedere con le proteine nei primi due anni di vita;
- visite periodiche dal Pediatra per controllare l’accrescimento del lattante tenendo presente che un’eccessiva velocita’ di crescita e’ un fattore di rischio per obesita’;
- importanza del sonno: dormire meno è associato ad un aumento del rischio di diventare in sovrappeso/obesi. Sono necessarie 14-16 ore nell’arco della giornata per il lattante, 12-14 ore nei bambini di età compresa fra 1 e 3 anni, 11-12 ore nell’infanzia e 9-10 nell’adolescenza;
- importanza del tempo passato davanti alla televisione: lo sottrae ad occupazioni più attive o al sonno se si guarda la TV fino a tarda serata, spinge ad aumentare il numero di spuntini mentre si guarda lo schermo ed induce i bambini a richiedere cibi e bevande pubblicizzati. Pertanto si consiglia niente televisione prima dei 2 anni e dopo quest’età limitare il tempo passato davanti allo schermo (TV, computer, videogiochi) ad un massimo di 2 ore al giorno; mai televisione in camera da letto;
- abituare il bambino fin da piccolo a praticare attività fisica (non uso protratto del passeggino ma camminare, salire le scale, andare in bici, correre, saltare, giocare con la palla) dando il buon esempio in famiglia e dai 5 anni in poi praticare attivita’ fisica regolare tutti i giorni.
Le visite periodiche dal Pediatra consentono di valutare la crescita del bambino e di intervenire in caso di un non regolare accrescimento. Infatti il peso e l’altezza del bambino (e nel lattante anche la circonferenza cranica) vengono riportati su opportune tabelle di crescita che consentono di seguire la crescita nel tempo. Le visite dovrebbero essere sempre occasione per fare educazione anche alimentare, in particolare in caso di scorrette abitudini o eccessivo incremento ponderale. Da tali tabelle è poi possibile stabilire se un bambino è sovrappeso o obeso.
In caso di bambini sovrappeso/obesi sarà necessario cercare di farli dimagrire per correggere, limitare, ridurre i rischi immediati ed a lungo termine correlati all’obesità. Per far questo sarà necessario correggere lo stile di vita che significa educare ad un’alimentazione corretta per tipo, quantità ed orari dei pasti, ed ad un’attività fisica regolare.
Ormai da tanti studi è noto che l’attività fisica regolare (che significa per iniziare andare a scuola a piedi), anche senza portare ad una riduzione del peso, riduce il rischio dei problemi metabolici correlati all’obesità.
Modificare l’alimentazione dei bambini sovrappeso/obesi richiede l’impegno di tutta la famiglia, indipendentemente dal fatto che altri componenti della famiglia siano in sovrappeso/obesi. E’ necessario proporre i pasti nelle giuste quantità per il singolo bambino al giusto orario, abolendo i fuori pasti e reintroducendo la prima colazione. Spesso infatti i bambini in sovrappeso/obesi “saltano” la prima colazione, che invece è il pasto più importante della giornata; non fare la prima colazione costringe poi a consumare uno spuntino troppo abbondante a metà mattina o ad arrivare troppo affamati a pranzo. Infine per il singolo bambino obeso il Pediatra deciderà se eseguire accertamenti volti a definire eventuali problemi obesità-correlati.